
La Nuova Agricoltura - Milano
Due seminari per esprimere il valore della neoruralità contadina, che si pongono l'obiettivo di trattare e affrontare il passaggio necessario di consolidamento e strutturazione nel territorio e nelle sue relazioni sociali di questi processi neorurali, promossi da OSTeMi (Osservatorio dei Territorialità di Milano) con il sostegno della Fondazione Bertuzzi.
Venerdì 19 Febbraio 2016
Cascina Cuccagna
via Cascina Cuccagna 2, angolo via Muratori, Milano
Il programma.



ORE 9.00
SESSIONE A. I codici dell'agricoltura contadina a fondamento di più forti sistemi territoriali di una nuova socioeconomica locale.
Saluto di Lorenzo Spagnoli e Andrea di Stefano
Introduce Giorgio Ferraresi (OSTEMI/Società territorialisti)
Interventi:
- Gianluca Brunori – Università agraria di Pisa
- Andrea Vecci – Associazione ESTà
- Alessandro Balducci – Assessore all’urbanistica del Comune di Milano
- Giosuè De Salvo – Mani Tese/associazionismo
- Gabriele Corti – Distretto neorurale DINAMO/CIA
- Davide Marino – Università delle Marche
- Giovanni Carrosio – Progetto “aree interne”
ORE 11.00
SESSIONE B. La relazione tra produzione neorurale e consumo sociale.
Mediatore: Maurizio Demitri – Associazione Prendiamoci Cura/Milano Nord Ovest
Osservatore: Veronica Meneghello – segreteria seminario
Interventi:
- Marco Garoffolo – Ciboprossimo
- Andrea Calori – Associazione ESTà
- Daniele Fedeli – Azienda Agricola Corbari Bio di Cernusco S/N (MI)
- Vincenzo Vasciaveo – DESR Parco Agricolo Sud Milano
- Claudio Domini - Coop. Agricola Arvaia, Bologna
- Graziano Fortunato – ARCI Milano
- Vittorio Pozzati – Presidente Coop. Mezzago
- Valentina Mutti – Acli Terra e Anniverdi
ORE 13.00-14.00: Buffet
ORE 14.00-17.00
SESSIONE B.2 Il corpo territoriale, la via contadina genera il territorio bene comune
Mediatore: Vittorio Pozzati - Presidente Coop. Mezzago
Osservatore: Rossella Chiarella – ES Martesana
Interventi:
- Gianmario Folini – Scuola ambulante agricoltura Valtellina
- Tommaso Chiarella – Assessore Comune di Cassina De’ Pecchi
- Carlotta Fontana – Politecnico di Milano
- Maurizio Cabras – Assessore Comune di Cinisello Balsamo
- Andrea Di Stefano – Presidente Cascina Cuccagna/ rivista Valori
- Gianni Scudo – Politecnico di Milano
- Marco Prusicki – Politecnico di Milano
- Giuseppe De Santis – Fondazione ACRA-CCS/Desbri
- Andrea Falappi – Distretto DAM
ORE 17.30-18.30
TAVOLA ROTONDA C. Conclusione: dai tavoli alla stipulazione di un Patto tra laboratori di “contadini e complici” per un loro nuovo percorso comunicante e interattivo
Mediatori dei Tavoli:
- Giorgio Ferraresi – OSTEMI/Società dei Territorialisti
- Andrea Di Stefano – Cascina Cuccagna
- Gabriele Corti – Distretto neorurale DINAMO/CIA
- Vincenzo Vasciaveo – DESR Parco Agricolo Sud Milano
- Rossella Chiarella – ES Martesana
- Valentina Mutti – Acli Terra e Anniverdi
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Perchè il Seminario
La proposta di questo evento in forma di seminario è l’esito di una interazione tra ricerca ed esperienze di agricoltura contadina. Tale percorso e la presente proposta muovono dalla consapevolezza comune che in tali forme di nuova/antica agricoltura stiano le radici di nuove economie locali e di nuove forme sociali: un potenziale nuovo inizio di una civiltà fondata sulla produzione di cibo di qualità locale e ambientale, sulla rigenerazione territorio e sulle relazioni dirette tra produzione contadina e domanda sociale, come fondamenti di sovranità alimentare e costruzione del bene comune territorio.
Queste radici sono state espresse in tutti questi anni di una “fase pioniera” nelle molte piccole esperienze contadine di produzione di cibo identitario e sostenibile, di coscienza e cura del luogo, di ricostruzione di alleanza (scambio solidale, “complicità”) con i bisogni della domanda sociale, dei “mondi di vita”. In ciò stanno ”i codici”, fondanti della neoruralità contadina, i semi di una potenziale civiltà del cibo e dell’abitare il locale. Ma d’altra parte queste “esperienze pioniere” hanno dovuto vivere ed ancora vivono in una condizione palese di limitatezza, frantumazione , marginalità cui le costringe il dominio dei flussi globali dall’agroindustria, dalla grande distribuzione organizzata, dal consumo e dal degrado del territorio.
Questa condizione critica pone ai processi di neoruralità l’esigenza di un “passaggio necessario”: uscire da questi limiti e contrastare questa dominanza attraverso coesione, condivisone, cooperazione. Il passaggio quindi ad una nuova fase che consolidi l’espressione più densa ed estesa dei loro fondamenti e delle loro alleanze sociali, e concretamente sperimentare quegli elementi di nuova civiltà e di quel paradigma di alternativa di cui sono portatori, affrontando quindi i temi critici della “strutturazione e strumentazione” delle loro filiere , del rapporto tra i locali, della “territorializzazione” in sistemi socioeconomici che siano “locale di ordine superiore”.
Una conferenza quindi, che intende riesprimere il valore della neoruralità contadina e che si propone l'obiettivo di trattare e affrontare quel passaggio necessario di consolidamento e strutturazione nel territorio e nelle sue relazioni sociali.
Chi
Questo evento vuole quindi non solo “trattare” (discorsivamente) ma anche “affrontare” (operativamente, sperimentalmente) queste questioni e questo passaggio con chi le vive . L’evento intende mettere a confronto e in rapporto attivo le diverse vie sperimentali in atto nel territorio di valorizzazione e crescita della via contadina. I protagonisti e gli interlocutori principali del seminario saranno quindi gli attori territoriali operanti nelle filiere neorurali che vivono questo tema condiviso nella sua rilevanza e criticità, in primo luogo i contadini con soggetti della domanda sociale che incontrano nelle loro filiere.
Come
Si tratta quindi di un seminario di lavoro che intende prioritariamente coinvolgere quegli gli attori di quei processi e progetti in corso d’opera : la sperimentazione concreta nel territorio al centro del discorso chiamandoli non tanto a raccontare l’esperienza ma a definirne la natura, i caratteri, i nodi progettuali e le prospettive dei loro percorsi, per comunicare reciprocamente e confrontarsi su queste linee nel seminario e proponendo di continuare questa interazione nei territori. L’avvio di un “laboratorio territoriale” plurale e dialogante è infatti quanto il seminario propone a suo esito che riprenda i tracciati di sperimentazione e confronto espressi nel seminario che non chiudano col seminario stesso ma si riproducano in processi vivi ulteriori. Nei modi che si discuteranno nel seminario; prevedendo anche feedback e verifica di risultati effettivi prodotti e valutazione di reti, strumenti, servizi e trasformazioni territoriali acquisite.

La Struttura del Seminario e l'articolazione tematica del programma
A. Un modulo di discussione generale che avvia e “fonda” il seminario
Tema: una più netta definizione ed assunzione dei caratteri propri della neoruralità contadina e delle sue reti, proposti come gli elementi distintivi e discriminanti rispetto ai flussi globali dominati della “merce cibo” ed al degrado/consumo di territorio, e proposti come base consapevole di alternativa che guidi i processi di estensione ed valorizzazione della via contadina.
B. Un modulo di comunicazione e confronto dei processi neorurali contadini nel territorio e dei loro progetti
Tema: i nodi critici di questi processi/progetti
Se ne propongono due principali per dare chiarezza e rilevanza al seminario e ai suoi sviluppi.
Una questione “relazionale”: le relazioni tra produzione neorurale e consumo sociale
- Il tema originario del rapporto “contadini / complici” nel contesto attuale e nella dimensione progettuale proposta
- gli strumenti: le reti informatiche in mano a contadini e domanda sociale; ed i luoghi vivi della relazioni di scambio; ridefinire il “mercato” in un sistema opposto a agroindustria e GDO
- la radice della questione del cosa si produce e si scambia; il valore aggiunto territoriale e la economia della “conoscenza e coscienza di luogo”
Una questione “territoriale”: il corpo territoriale, la via contadina genera il territorio bene comune
- verso la bioregione agrourbana come sistema territoriale di sviluppo locale (il “locale di ordine superiore”); il ruolo del parco agricolo
- mappare il locale delle produzioni contadine , mappare le relazioni; rappresentare il valore del “corpo” del territorio e del paesaggio
- verso uno scenario dell’invasione della biodiversità delle colture del “locale delle valli” nella pianura “metropolitana”
C. Un modulo/atto finale di apertura al laboratorio territoriale
Tema: laboratorio plurimo; i soggetti; modalità; le autonomie dei percorsi esistenti ed un patto di relazione; un referente comune. Inoltre: le risorse; il rapporto con le politiche pubbliche e gli enti locali, l’ associazionismo / mondo cooperativo.